l’era dei torbidi

Tra il 1601 ed il 1603 la Moscovia è colpita da una grave carestia che provoca notevoli sconvolgimenti interni.


Il figlio sedicenne di Boris Fëdor II, già da lui nominato legittimo successore, regnò sotto tutela della madre soltanto per poco meno di due mesi, fino al 10 giugno 1605. In quei giorni il falso Dmitrij I riuscì ad ottenere rinforzi dall’esercito e giunse ad assediare Mosca. I boiardi passarono subito dalla sua parte e uccisero Fëdor II insieme alla madre.

Entrato trionfalmente nella capitale il 20 giugno, Dmitrij visitò sia la tomba della zar Ivan IV che la sua vedova Maria Nagaja, che affermò di riconoscerlo. Il 5 luglio 1605 si fece incoronare zar.

Nell’arco di pochi mesi gli appoggi al nuovo zar vacillarono, in parte per l’alleanza con la Polonia ed in parte per la sua necessità di riscuotere le tasse. Dmitrij annunciò di avere intenzione di sposare Marina Mniszech. Di norma tutte le volte che uno zar russo aveva sposato una donna di altra fede religiosa questa si era convertita alla fede ortodossa prima del matrimonio. È probabile che Dmitrij dovesse concedere ai suoi sostenitori polacchi, che tra l’altro avevano una guarnigione a Mosca, il tentativo di convertire la Russia al cattolicesimo. Per questa ragione venne annunciato che la sposa non si sarebbe convertita. Questa decisione fece crescere lo scontento nella Chiesa ortodossa russa, tra i boiari e tra la popolazione. Gli stessi boiari che avevano appoggiato Dmitrij contro Boris Godunov iniziarono a cospirare contro di lui.

Dopo meno di dieci mesi di regno, e circa due settimane dopo il matrimonio, il mattino del 17 maggio 1606 i cospiratori entrarono nel Cremlino. Il falso Dmitrij I usurpatore del trono tentò di fuggire attraverso una finestra ma, caduto dalla finestra, venne catturato, fatto a pezzi, esposto al pubblico e infine bruciato. Le sue ceneri verranno sparate da un cannone in direzione della Polonia.

Il potere passò nelle mani del boiardo Vassilij IV, già fiero oppositore di Boris Godunov, che si impadronì del potere e regnò per poco più di quattro anni, fino all’agosto 1610. Il nuovo zar, per consolidare la sua posizione, si alleò con la Svezia. Come risposta la Polonia appoggiò con un esercito privato un secondo pretendente, il falso Dmitrij II, in realtà tale Andreij Nagy, che fu proclamato zar ed ebbe un figlio da Marina Mniszech, ma nel 1609 venne ucciso anch’egli, da un nuovo esercito finanziato dai mercanti russi del nord e benedetto dalla chiesa ortodossa. A questo punto la Polonia intervenne ufficialmente e Vassilij IV dovette affrontare l’esercito polacco, alleato ai boiari suoi rivali. Battuto dai polacchi nella battaglia di Kluszyn e catturato, Vassilij IV venne imprigionato in Polonia e lì morì il 12 settembre 1612.

Deposto Vassilij IV, nel 1610 i boiari firmarono un trattato di pace con cui riconoscevano zar il quindicenne Ladislao Wasa, figlio del re di Polonia Sigismondo III (e in età adulta suo successore) e quindi imparentato con la dinastia protestante svedese. Anche questa soluzione durò appena un anno, durante il quale apparve un altro falso Dmitrij III, anche questo catturato e ucciso.

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