Storia di Budapest

I primi abitanti ( dal X secolo a.C.) sono stati gli Illirici e i celtici che si stabilirono sul monte Gellèrt. L’insediamento celtico chiamato Ak Ink fu occupato dai Romani nel I secolo a.C. (circa 89 A.C.) e divenne la città romana di Aquincum, costruita con strade lastricate, bastioni e anfiteatri, Aquincum era, oltre ad una città , anche un’insediamento militare a difesa del Danubio con circa 6.000 legionari, centro della provincia della Pannonia Inferiore.

Aquincum si trova nella parte nord del Danubio (Obuda) vicino al ponte Arpàd, possiamo ancora ammirare le rovine della città e dell’anfiteatro militare parzialmente restaurate, e gli oggetti ritrovati nei dintorni all’interno del museo. Aquincum venne abbandonata dall’impero romano nel V secolo a.C., a fronte dei continui attacchi da parte degli Unni. Nei secoli successivi le varie tribù indigene e quelle che arrivavano per stabilirsi in quell’area fecero si che si formasse un particolare popolo misto. Solo verso la fine del IX secolo i Magiari conquistarono tutto il territorio e si stabilirono nella pianura di Pest (che in quel periodo era una grande isola, circondata dal fiume ) dove da circa 200 anni vivevano gli Avari. Nell’anno 1000 l’Ungheria, regno e nazione, nasce ufficialmente con l’incoronamento del principe magiaro Stefano, (Stefano I ) con una corona inviata dal Papa. Da allora Buda iniziò ad imporsi come uno dei più importanti centri religiosi. Stefano I successivamente fu canonizzato e divenne Santo Stefano. I 250 anni successivi, durante il regno della dinastia degli Arpàd, furono caratterizzati dalle lotte tra i contendenti al trono e le invasioni dei Tartari. Pest mise a nudo la difficoltà nelle difese, essendo una città costruita in pianura, e durante una delle frequenti invasioni fu rasa al suolo. Per far fronte alle invasioni tartare, Re Bela IV fece costruire una cinta muraria intorno alla città e fece costruire una fortezza sulla collina di Buda, che potesse garantire una buona difesa. Il nome Buda denominò la fortezza e con Obuda, l’antica città . Nel medioevo la ricca e sontuosa Buda conviveva benissimo con Pest, la città dei commercianti e dei mercanti. Ma la debolezza dei Reali si trovò ad affrontare un declino inarrestabile verso l’anarchia fino alla morte dell’ultimo della dinastia degli Arpàd, Andrea III (1301). Poi si susseguirono altre dinastie tra cui gli Angioini di Napoli, che si trasferirono da Alba Reale a Buda dove fecero costruire il Castello Reale, che fu ampliato e successivamente ingrandito e rimaneggiato in stile rinascimentale da architetti italiani. Con Mattia Corvino (1458-1490), che fu acclamato re grazie alle ricchezze della sua casata, Buda conobbe il massimo splendore, il palazzo reale attirò nobili e ricchi borghesi, che fecero costruire chiese e palazzi, mentre Pest diventava sempre più un’importante centro commerciale abitato prevalentemente da mercanti. Mattia combattè eroicamente contro i turchi (1463) e contro gli ussiti (1468) conquistando la Moravia, la Slesia e la Lusazia. Nel 1485 occupò parte dell’Austria. Tentò anche di ottenere la corona imperiale ma gli fu preferito Massimiliano d’Asburgo. Grazie a una serie di abili governanti, da Carlo Roberto e suo figlio Luigi il Grande, fino a Sigismondo di Lussemburgo (che fondò un’università a Obuda, ampliò il Palazzo Reale e fece costruire il primo ponte galleggiante sul Danubio), e soprattutto con il brillante regno di Mattia Corvinus (‘Il Corvo’) resero il paese una delle principali potenze europee. Il successore di Mattia non fu in grado di mantenere l’autorità reale e nel 1526 l’esercito ungherese fu sconfitto nella battaglia di Mohàcs in poco più di due ore dai turchi guidati da Solimano il Magnifico. Buda venne saccheggiata e incendiata nel 1541. Questa sconfitta segnò la fine di un’epoca indipendente e prospera, si ebbe un periodo di divisione, dominazione straniera. Con l’occupazione dei turchi si ebbe una situazione di stallo e nessun progresso nazionale favorendo la resistenza interna che costrinse i turchi ad abbandonare l’Ungheria nel 1699. Anche con l’espulsione dei turchi non si riuscì a creare una nazione indipendente, che divenne una provincia dell’impero Austriaco. Sotto gli Asburgo l’Ungheria ebbe un periodo florido sia economicamente che culturalmente e di lì iniziò a sorgere nel popolo un’ideale nazionalistico. Buda divenne la città di Ofen, di lingua tedesca, nel 1783 il centro amministrativo del paese. Pest, che si era espansa oltre le mura cittadine, divenne il centro commerciale più importante della nazione, Buda rimase una città di presidio reale, mentre a Pest si diffondevano sempre più idee di liberalismo e riformismo sociale. Nel 1849, sotto la guida di Lajos Kossuth, l’Ungheria dichiarò la sua indipendenza dalla dinastia degli Asburgo. Gli Asburgo diedero il via a una serie di brutali rappresaglie, conquistando di nuovo l’Ungheria che tornò a far parte dell’impero Austriaco. La resistenza ungherese e alcune sconfitte militari degli Asburgo portarono ad un compromesso (nel 1867) che creò la Monarchia Bicipite, l’Austria come impero e l’Ungheria regno che prevedeva due capitali e due parlamenti, governata dagli Asburgo. Budapest, capitale dell’Ungheria, è l’unione di Obuda, Buda e Pest dal 1873. In questo periodo si ebbe una grande crescita economica, culturale e intellettuale.
Nel 1896, durante un’esposizione che si svolse nel parco cittadino per la celebrazione dei 1000 anni dalla conquista del bacino dei Carpazi da parte dei Magiari, venne presentata la prima ferrovia sotterranea d’Europa All’inizio del XX secolo Budapest era una delle principali città europee. Con la Monarchia Bicipite si andò verso alla prima guerra mondiale (alleanza con la Germania) con esiti disastrosi. Dopo la guerra divenne una repubblica. Il potere fu preso dai comunisti ungheresi, che dopo appena cinque mesi furono sconfitti dall’esercito Rumeno. Nel 1920, con il Trattato di Trianon, gli Alleati ripartirono i territori riducendo i confini Ungheresi. Per recuperare i territori, l’Ungheria si alleò con la Germania e Italia, trovandosi di nuovo con i perdenti della seconda guerra mondiale. Budapest fu la città che subì più perdite, venne raso al suolo il Castello di Buda e tutti i ponti sul Danubio dai tedeschi in fuga. Nel 1947, salirono al potere i comunisti. L’insurrezione antisovietica del 1956 provocò migliaia di morti a Budapest. Seguirono feroci atti di ritorsione nel paese da parte dell’unione sovietica e l’avvento del regime di Jànos Kàdàr, (esponente comunista, combattente nella Resistenza, emarginato nel 1953 come simpatizzante di Tito), che divenne segretario del partito, sollecitò l’intervento armato sovietico poi, come capo del governo, avviò una normalizzazione del paese. Dal 1961 gestì il nuovo corso anteponendo la professionalità al conformismo ideologico, favorì la diffusione di beni di consumo, rilanciò il turismo e l’apertura culturale all’occidente fino alla concessione dell’amnistia politica. Egli iniziò un programma di comunismo (“goulash”) orientato al consumatore. A metà degli anni ’70, con le sue riforme, l’Ungheria si trasformò in una nazione più liberale, sviluppata e ricca. Tuttavia la disoccupazione, l’inflazione e il debito pubblico sempre più alto provocarono la sconfitta di Kàdàr nel 1988. Con la caduta del Comunismo diviene la Repubblica d’Ungheria nel 1989. Nel giugno del 1991 ci fu il ritiro delle truppe sovietiche e si tennero le prime elezioni libere. Oggi l’Ungheria fa parte della NATO e dell’Unione Europea.