Montezuma

Montezuma (Motecuhzoma II )(1480-1520)  
Montezuma II, erede di Ahuitzotl, era il sovrano della città di Tenochtitlán e tlatoani azteco.
La personalità di Montezuma rifletteva più che altro quella di uno studioso (tlatimine), e non quella di un guerriero.

Era sacerdote e capo del Calmecac, la scuola delle classi azteche più elevate.

Nel 1502, dopo avere assunto la carica, licenziò la maggior parte delle autorità e le rimpiazzò con i suoi ex-studenti. Il disprezzo della gente in generale lo costrinse a creare un rituale elaborato, tale da permettergli di vivere separato dalla gente comune.

Due suoi atti ufficiali fanno trapelare una personalità strana: creò un tempio speciale, dedicato agli dèi delle città conquistate, all’interno del tempio di Huitzilopochtli. Costruì anche un monumento dedicato a Tízoc, un tlatoani che era stato considerato debole ed incapace e che potrebbe essere stato avvelenato.

Durante il suo regno riuscì a far crescere a dismisura il potere di Tenochtitlán, fino a dominare le città sorelle, Texcoco e Tlatelolco.

Secondo la leggenda ci sono stati otto segni, durante i dieci anni che hanno preceduto l’arrivo dei conquistatori spagnoli, che avrebbero preannunciato il crollo dell’impero azteco:


1) una cometa apparve in cielo, in pieno giorno.
2) una colonna di fuoco (probabilmente la cometa) apparve nel cielo della notte.
3) il tempio di Huitzilopochtli venne distrutto dal fuoco.
4) un fulmine colpì il tempio di Tzonmolco.
5) Tenochtitlan subì un’inondazione.
6) gente strana con molte teste su un corpo solo fu vista camminare per la città (gli Aztechi non conoscevano i cavalli e credevano che animale e cavaliere fossero un corpo unico)
7) si sentì la voce di una donna intonare un canto funebre per gli Aztechi.
8) venne catturato uno strano uccello. Quando Montezuma guardò nei suoi occhi che erano come specchi, vide degli uomini dalle strane sembianze che sbarcavano sulla costa.

Sin dal 1517-1518 suoi emissari lo informarono dell’arrivo di invasori stranieri sulle coste americane. Nella primavera del 1519, Montezuma inviò un ambasciatore con due costumi: uno di Tlaloc e l’altro di Quetzalcoatl.

Ognuna delle due divinità azteche aveva delle particolari caratteristiche: Tlaloc aveva una maschera che lo faceva apparire come se indossasse un paio di occhiali; Quetzalcoatl aveva una maschera con la barba.

L’ambasciatore azteco, quando incontrò lo spagnolo Hernán Cortés, decise che il “conquistador” assomigliava a Quetzalcoatl, e lo vestì come il dio, poi informò Montezuma. Cortez decise di marciare alla conquista di Tenochtitlàn.

Cercando di impedire l’avanzata di Cortés, Montezuma fece l’errore di inviare un maggior numero di regali ma il fascino dell’oro risultò invece ancor più irresistibile per gli spagnoli.

Montezuma inviò anche dei maghi, dei sacerdoti e perfino un suo ambasciatore, Tzihuacpopoca, che impersonava l’imperatore stesso, senza risultati.

Offrirono agli Spagnoli insegne d’oro, di piume di quetzal e collane d’oro. Quando videro tutto questo, le loro facce erano sorridenti ed erano assai contenti (gli Spagnoli) e soddisfatti.

Quando presero l’oro cominciarono a comportarsi come scimmie, stavano seduti proprio come loro, ed era come se avessero dei nuovi cuori, risplendenti. Perché la verità è, che quello era ciò che più bramavano. I loro toraci si ingrossavano e la bramosia li faceva impazzire. Bramavano l’oro, come maiali affamati.

Secondo un racconto di Hernando Tezozómoc, Montezuma inviò degli emissari a cercare il leggendario mago e profeta Huemac (la leggenda dice che lui predisse l’arrivo di Quetzalcoatl mille anni prima) per chiedere protezione ed essere suo servo.

Tre volte inviò gli emissari e tre volte Huemac rifiutò. Raccomandò, invece, che Montezuma abbandonasse i lussi, i fiori ed i profumi, che facesse penitenza e mangiasse lo stesso cibo dei poveri, bevesse solo acqua bollita e, questo, forse, lo avrebbe aiutato a vincere.

Questa è solo una leggenda ma riflette le paure più segrete di Montezuma.

L’8 novembre 1519, Montezuma incontrò Hernán Cortés, che lui ingenuamente credeva essere il dio Quetzalcoatl. Quando Cortés arrivò a Tenochtitlan, Montezuma lo onorò con fiori del suo stesso giardino: per lui, il più grande onore.

Cortés ordinò di por fine a tutti i sacrifici umani: Montezuma accettò, il sangue del tempio sarebbe stato lavato via e le immagini degli dei aztechi sarebbero state rimpiazzate da icone cristiane.

Montezuma accettò anche di essere battezzato e si dichiarò suddito del re Carlo V di Spagna.

Cortés fu ricevuto da Montezuma nel palazzo di Axayacatl, con tutti i suoi uomini e 3.000 alleati indios.

Montezuma, spinto da paura e indecisione, si sottomise docilmente a tutte le richieste di Cortés.

Durante l’assenza di Cortés, il comandante lasciato in città, Pedro de Alvarado detto Tonatiuh, interruppe la celebrazione azteca di Toxcatl e uccise i personaggi più in vista delle classi nobili azteche, durante quello che fu chiamato “Il Massacro del Grande Tempio“. Si è calcolato che il numero dei morti sia stato tra i 350 e i 1.000, altre fonti parlano di 10.000.

Il popolo si sollevò in rivolta e gli spagnoli fecero prigioniero Montezuma.

Il 29 giugno 1520, nel tentativo di calmare la folla inferocita, Montezuma apparve sul balcone del suo palazzo, facendo appello alla sua gente di ritirarsi. Il popolo rimase esterrefatto davanti alla complicità del loro imperatore con gli spagnoli e lo bersagliò di pietre e frecce.

Lui morì poco tempo dopo l’attacco ma esistono diverse versioni su come avvenne effettivamente la sua morte. Secondo gli informatori aztechi di Padre Sahagun, Alvarado ‘garrotò tutti i nobili che aveva catturato’; Cortés raccontò che era stato colpito a morte da una pietra (per alcuni storici il colpevole fu Cuauhtémoc ma la fonte non viene riportata).

Nel Codice Ramírez, scritto da un anonimo azteco convertito al cristianesimo, si criticano i sacerdoti spagnoli, perché invece di amministrare gli ultimi sacramenti a Montezuma, si preoccuparono solo di cercare l’oro.

Recentemente (2009) il British Museum ha rivisto le circostanze storiche della morte di Montezuma, sostenendo che il sovrano non morì per mano del suo popolo ma per mano degli spagnoli, dopo essere stato ridotto in prigionia. Sembra infatti che venne ucciso mediante l’ingestione forzata di oro fuso[2].

Oggi l’ubicazione esatta della sepoltura di Montezuma rimane ignota, per cui si pensa che il corpo sia andato perduto.

A Montezuma successe il fratello Cuitláhuac, che morì poco dopo di vaiolo e fu rimpiazzato dal giovane e vigoroso Cuauhtémoc. In un solo anno l’impero azteco fu sottomesso dai dominatori spagnoli. Durante il periodo della conquista, la figlia di Montezuma, Techichpotzin, diventò l’erede del patrimonio del re, prese il nome di ‘Isabella’ e si sposò diverse volte.

Montezuma

Il nome di Montezuma è ancora il titolo di un casato spagnolo.

Fonte wikipedia.org


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