Storia della Russia

NovgorodRurikGli ZarManoscritto Nestorianol’era dei torbidi

La prima “città” russa di cui si ha notizia è Novgorod fondata da parte dei Variaghi (normanni) guidati da Rurik o Rörek (il suo titolo fu Principe di Novgorod ) intorno all’ 862. Alla sua morte avvenuta nel 879 Il suo successore fu Oleg, che spostò il centro del potere a Kiev . Tra il X e XI secolo Kiev divenne una potenza dominante nella regione. Il cambiamento delle rotte commerciali provocò il declino della potenza di Kiev. Novgorod dichiarò la sua indipendenza da Kiev unendosi alla Lega Anseatica (un’alleanza di città ) che aveva il monopolio nel Commercio su gran parte del Mare Baltico e del Mare del Nord. Nel XIII secolo (dopo la distruzione di Kiev nel 1240) si ha l’invasione dei Mongoli guidati da Genghis Khan, i suoi successori fondarono tra il Don e il Volga il Khanato dell’Orda d’Oro (lo stato tartaro in Russia fondato da Batu Khan, nipote di Genghis Khan) riducendo i principati russi in una posizione tributaria di sudditanza. Durante questo periodo, i principi di Moscovia (Mosca), ottennero alcuni privilegi divenendo esattori tributari dei Tartari e sfruttarono la loro posizione per ampliare i loro domini, Mosca intanto diventa il centro religioso del paese. Nel 1280, Daniele, il figlio di Alessandro “Nevsky” granduca di Vladimir e principe di Novgorod, diventa Granduca di Mosca. Nel 1380, il principe di Mosca Dimitrij, affronta sconfiggendoli i Tartari a Kulikovo ai confini sud della Russia e sulle rive del Don dove morirono circa 100.000 soldati, comunque le incursioni tartare perdurarano fino al 1480 finche il suo discendente Ivan III (Ivan il grande) ha posto fine al dominio tartaro. A differenza della battaglia di Kulikovo nel 1380, dove l’armata russa era stata distrutta, e dopo il nuovo incendio di Mosca ad opera dei tartari, la vittoria sui tartari dell’Orda d’Oro fu definitiva. Durante il suo regno , Ivan III, amplia notevolmente i propri domini includedo Novgorod, Pskov, Tver, Rjazan e Smolensk. Nel 1493 sposa la principessa bizantina Zoe Paleologa, discendente dell’ultimo imperatore di Bisanzio. Con questo matrimonio Ivan III sosteneva che Mosca era diventata la “Terza Roma”, infatti con la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi, era l’erede legittimo degli Imperatori e dunque la Russia l’erede della civiltà romano-bizantina. Fu il primo a dotarsi del titolo di Czar (Caesar)con lui iniziò la dinastia dei Zar, L’aquila bicipite diventa il simbolo dello Stato. Sua moglie, che aveva vissuto a Roma, portò a Mosca alcuni architetti italiani per costruire le cattedrali del Cremlino.

Napoleone definì Mosca “la città dalle cupole d’oro”.

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I successori di Ivan III furono:

 Il 25 ottobre, un’ala secessionista dei socialdemocratici (chiamati bolscevichi e guidati dall’esule Lenin) presero il controllo e trasferirono il potere ai soviet, trasformati in consigli di governo. Guidato da Lenin e sostenuto da Trotskij e dal georgiano Stalin, il governo sovietico introdusse immediati cambiamenti. Ridistribuì la terra a coloro che la lavoravano, siglò un armistizio con la Germania, istituì una polizia segreta per combattere ogni forma di opposizione (la Ceka) e creò l’Armata Rossa affidata alla guida di Trotskij. Nel marzo del 1918 il partito bolscevico fu ribattezzato partito comunista e la capitale fu trasferita da Petrograd (il nuovo nome di San Pietroburgo, scelto perchè il precedente suonava troppo tedesco) a Mosca. L’assassinio del vecchio zar e della sua famiglia fu parte di un sistematico programma di arresti, torture ed esecuzioni. Intanto nelle regioni meridionali e orientali del paese si erano formati eterogenei gruppi di oppositori al regime comunista uniti solo dal nome, i ‘bianchi’. Seguirono 3 anni di guerra civile, con circa 1,5 milioni di cittadini costretti all’esilio. Le conseguenze economiche della guerra civile furono disastrose e culminarono con la terribile carestia del 1920-21 (circa 4/5 milioni di persone morirono). L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche fu fondata nel 1922 e, dopo la morte di Lenin nel gennaio del 1924, furono raggiunti nuovi eccessi nei maltrattamenti agli esseri umani dal suo successore, Stalin. Questi introdusse la collettivizzazione delle fattorie, distruggendo la classe contadina e il suo stile di vita. Molti contadini resistettero ma milioni furono uccisi o esiliati in campi di concentramento in Siberia e nell’Asia centrale.  Il patto di non aggressione tra Russia e Germania fu il preludio alla seconda guerra mondiale con Hitler e Stalin che si scambiavano stati e territori. Le cose cambiarono nel 1941, quando l’Operazione Barbarossa diede inizio a un sanguinoso periodo di guerra e sofferenze che avrebbe provocato la morte di 26-28 milioni di Russi, un sesto della popolazione. Le battaglie di Leningrado (l’antica Petrograd) e Stalingrado (oggi nuovamente chiamata con il nome originario Volgograd) furono particolarmente lunghe e terribili. Un milione di soldati sovietici morirono per difendere Stalingrado, città importante anche simbolicamente a causa del suo nome. Alla fine della guerra, la ‘liberazione’ sovietica dell’Europa orientale assunse ben presto un carattere diverso. L’esteso controllo su gran parte dell’Europa dell’Est permise all’URSS di riprendersi rapidamente dalla guerra e di diventare una superpotenza mondiale. Stalin riprese la pratica delle epurazioni e, a mano a mano che la Guerra Fredda si sviluppava, egli identificò il nuovo nemico del paese nell’ideologia e nell’influenza occidentale. Dopo la morte di Stalin nel 1953, Nikita Krusciov divenne segretario del PCUS e cautamente cercò di destalinizzare il partito e sostenne gli aiuti a Cuba. I suoi sforzi furono frustrati dal conservatore Breznev, che rimise Stalin sul piedistallo, e dalla diplomazia di J.F. Kennedy (o meglio dalla sua politica del ‘rischio calcolato’). Malgrado la repressione crescente, nacquero movimenti dissidenti, esasperati dal lussuoso stile di vita dell’èlite del partito. Ma il cambiamento era nell’aria e la sgradevole immagine del comunismo sovietico sarebbe stata presto spazzata via dall’iconoclasta Mikhail Gorbaciov. Gorbaciov introdusse riforme politiche ed economiche (perestrojka) e favorì una maggiore trasparenza (glasnost). Nel 1988 sconvolse il mondo indicendo delle elezioni per trasferire il potere dal partito a un nuovo parlamento. La riduzione del controllo interno portò all’indipendenza delle 15 repubbliche sovietiche, prime fra tutte quelle baltiche. La diminuita sfera di influenza del paese e la crescente crisi economica favorirono il dissenso interno. · Un colpo di stato reazionario nel 1991 indebolì ulteriormente la posizione di Gorbaciov e aprì la strada al suo successore Boris Eltsin. Potere e proprietà sono state lentamente trasferite dal Soviet ai Russi, è nata una nuova Confederazione di Stati Indipendenti (CSI), con Eltsin presidente di una Russia nuovamente indipendente. Gli ulteriori conflitti con la vecchia guardia conservatrice hanno provocato altro spargimento di sangue; è stata varata una nuova costituzione e si è instaurata una dinamica di tira e molla tra i nazionalisti sostenitori dello status quo, i gruppi di comunisti e i partiti riformisti. E’ stato rieletto l’indeciso e dittatoriale presidente Eltsin nelle elezioni del 1996. Nel 1999 la situazione appare ancora più incerta, si era sparsa la notizia che Eltsin era morto e che era ormai diventato un surrogato e una pallida copia di se stesso. L’economia peggiora sempre più: nell’agosto 1998 il rublo è stato lasciato fluttuare ed ha avuto una caduta libera. Nel maggio 1999 Eltsin ha licenziato il premier Evgenij Primakov e il resto del governo, mentre la camera bassa si preparava a votare per la messa in stato d’accusa del presidente. Nel marzo 2000 Vladimir Putin è diventato il nuovo presidente della Russia, dopo essere stato per sei mesi in una posizione di ‘guardiano’.  Nel maggio 2002 il presidenteBush e il presidente Putin hanno firmato a Mosca l’accordo per la riduzione dei due terzi degli arsenali nucleari dei loro paesi. Parallelamente l’Unione Europea e gli USA hanno riconosciuto alla Russia lo status di «economia di mercato». Pertanto le esportazioni della Russia nei confronti dei principali partner commerciali saranno facilitate, le tariffe doganali saranno ridotte; ne consegue anche che essa può essere oggetto di misure commerciali punitive. Il nuovo status è una tappa fondamentale per essere membro dell’Organizzazione mondiale del commercio. Durante il vertice G8 del giugno 2002 è stato deciso l’ingresso della Russia a pieno titolo nel G8 e non più come semplice frequentatore di fatto del club; inoltre Putin riceverà un pacchetto di aiuti da venti miliardi di dollari per la messa in sicurezza dell’arsenale ex sovietico ereditato dalla Russia. In cambio, il presidente russo ha accettato di far svolgere controlli sull’attuazione del piano a rappresentanti degli altri sette stati.


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Novgorod

Novgorod (città nuova), E’ una delle piu antiche città russe, le prime notizie risalgono all’859.

  • NOVGOROD LA GRANDE, E’ uno dei maggiori centri storici e artistici della Russia, a circa 200 km da San Pietroburgo. Il suo cremlino viene citato per la prima volta attorno al 1050 e sul suo territorio si trova la Cattedrale di S. Sofia dell’XI sec. Al suo interno, la venerata icona della Vergine del Segno, importante simbolo della cultura nazionale.
    Situata sulle rive del fiume Volchov, la città è uno dei simboli della formazione e della difesa della sovranità nazionale russa. Ed è stata città di grande importanza politica ed economica: protagonista in varie fasi storiche di lotte tra principati e popoli allo scopo di formare un grande stato unitario russo, la città è anche la patria delle tradizioni democratiche e repubblicane. A partire dal XII secolo gli aristocratici novgorodiani iniziano ad eleggere i propri rappresentanti e dal 1193 fu ratificata l’eleggibilità dell’arcivescovo.
    E non a caso, pochi anni prima, nel 1169, il Gran Principe Andrej Bogoliubskj cercò di eliminare Novgorod, ma senza successo: l’esercito di Novgorod sconfisse la schiera del Gran Principe, salvando quindi la città . La vittoria di questa battaglia si attribuisce alla protezione dell’icona della Vergine del Segno, per questo venerata dal popolo russo.
    Allo stesso modo, nel XIII secolo la città resiste ai mongoli, anche se in seguito i tartari decidono di non assalire la città , in cambio di enormi tributi in oro.
  • · La città è legata alla figura del Principe Jaroslavl Mudrij (il Saggio), che gettò le fondamenta del diritto russo e fece di questa città uno dei grandi centri dell’istruzione russa, fondando nel 1034 una delle prime scuole, con 300 allievi. La biblioteca della Cattedrale di S. Sofia era il centro di raccolta dei documenti, libri religiosi e testimonianze scritte della storia medievale russa.
    A partire dal XVIII sec inizia la decadenza di Novgorod, che ai giorni nostri non riflette certo il prestigio del passato, essendo una piccola città di provincia, che non ha subito particolare crescita economica e sviluppo nel corso degli ultimi 50 anni. Ampiamente sfruttata come meta turistica in epoca sovietica e come sede di alcune industrie, ha visto un relativo abbandono negli anni Ottanta e Novanta, e solo negli ultimi anni si nota uno sforzo per richiamare l’attenzione dei turisti e degli uomini di cultura, con operazioni di restauro.
    I monumenti più importanti della città sono il Cremlino e la Cattedrale di Santa Sofia, che si trova al suo interno.

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Rurik, Ròrek o Rjurik

  • Fu il capo Variago che conquistò il controllo di Novgorog intorno al 862. L’esatta nazionalità di Rurik non è chiara: alcuni storici lo considerano Svedese, alcuni lo identificano all’ omonimo Danese Ròrek.
  • Anche sul modo con cui acquisì il controllo su Novgorod i pareri sono controversi.
  • Secondo il Manoscritto Nestoriano, il potere gli fu conferito dalle tribù locali desiderose di avere un governo che desse loro ordine e sicurezza.
    Rurik rimase al potere fino alla sua morte avvenuta nel 879.
  • I suoi successori (la dinastia Rurik), spostarono il centro del potere a Kiev fondando quello che sarà noto come Rus’ di Kiev, che mantenne il controllo su tutta la regione fino al 1240.
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Il manoscritto Nestoriano

  • Per lungo tempo la stesura fu attribuita a un monaco di nome Nestor e perciò nella storiografia russa è conosciuta come Cronaca di Nestor o Manoscritto Nestoriano .
  • La convinzione corrente è che la Cronaca sia un collage di molti frammenti di cronache e che l’attribuzione a Nestor sia legata al suo ruolo di estensore di parte del materiale e di raccolta degli altri contributi. Altri frammenti sono attribuiti a tale Sylvester, che fu hegumen ( priore?) del convento di San Michele nel villaggio di Vydubychi vicino a Kiev, durante il regno di Vladimir II Monomaco.
  • L’originale è purtroppo andato perduto e la copia più antica ha sicuramente subito integrazioni posteriori, così che è molto difficile stabilire l’esatto contenuto del testo originale e da quante mani sia stato scritto.
  • Numerosi studiosi hanno tentato di ricostruire il testo originale basandosi sulle copie posteriori e su annotazioni provenienti da altre cronache.
  • La Cronaca è giunta a noi attraverso numerosi manoscritti sfortunatamente non contemporanei ad essa, il più antico, detto Lavrentivano, risale al XIV secolo (1377). Deve il suo nome al monaco Lavrentii che ne fece la copia su ordine di Dmitri Costantinovich, principe di Suzdal. Il manoscritto comprende molto aggiunte provenienti da cronache contemporanee come da quelle di Volinia e di Novgorod.
  • La Cronaca, come molte altre cronache coeve, inizia con la narrazione del Diluvio. Il compilatore mostra di conoscere a fondo gli storici bizantini, egli fa uso specialmente di Malalas e di Giorgio Hamartolus. L’estensore della Cronaca ebbe anche sicuramente la possibilità di consultare altre cronache, in lingua slava, oggi perdute. Molte leggende sono mescolate alla storia nella Cronaca Nestoriana, il loro stile ਠtalvolta così poetico da far pensare che si tratti di parti tratte da bylinas (poemi epici in lingua slava) andati perduti.
  • La parte più antica è ricca di queste leggende in mezzo alle quali sono collocato fatti storici come l’arrivo dei tre fratelli variaghi (Rurik, Sineus, Truvor ), la fondazione di Kiev, l’assassinio di Askold e Dir, la morte di Oleg, ucciso da un serpente nascosto nello scheletro del suo cavallo e la vendetta perseguita da Olga, moglie di Igor sui Drevliani che avevano ucciso suo marito. Il resoconto dell’opera dei santi Cirillo e Metodio tra popoli slavi è di grande interesse ed a Nestore dobbiamo anche la narrazione di come Vladimir il Santo soppresse, a Kiev, la fede in Perun e negli altri dei di origine slava.
  • Come testimone oculare il cronista descrive solo i regni di Vsevolod e Sviatopolk (1078 – 1112) ma egli afferma di aver raccolto molte informazioni dalle labbra di uomini anziani due dei quali furono Giurata Rogovich di Novgorod , conoscitore del nord della Ruthenia, della Petchora e di altri luoghi e di Jan un uomo che morì all’età di novant’anni nel 1106 ed era figlio di Vistata, il voivoda di Yaroslavl, e nipote di Ostromir il Posadnik per il quale la cronaca era stata scritta.
  • La lingua della Cronaca, come si ricava dal più antico manoscritto appena menzionato, è paleo-slava con molti russismi.