Gli  Aztechi

Gli  Aztechi appartenevano a una delle sette tribù Nàhua. Originari di Aztlàn (si ignora la precisa collocazione geografica), popolazione povera e male equipaggiata di nomadi, giunsero, alla fine del XII secolo nell’altopiano centrale del Messico dove lavorarono come servi e mercenari nelle città già   esistenti, assimilarono dai Toltechi molti elementi culturali.

Gli Aztechi, erano agricoltori ma anche spietati guerrieri. Nel 1325 circa, ispirati dal  dio Huitzilopochtli, avrebbero dovuto fondare la loro città  dove avessero visto  un’aquila appollaiata su un cactus intenta a divorare un serpente (l’immagine  raffigurata sulla bandiera nazionale messicana), fu vista sull’isola di un lago,  che diventò la sede della città  di Tenochtitlàn.

Diedero una struttura  gerarchica alla loro società , al vertice dello stato stava l’imperatore  assistito da un consiglio supremo eletto dai venti clan residenti nella capitale Tenochtitlan.

La sola possibilità di ascesa nella scala sociale era offerta dal  valore dimostrato in guerra, la quale era finalizzata peraltro alla cattura di prigionieri, da sacrificare durante le cerimonie per placare gli Dei.

Ci furono  sacrifici di massa, come quello del 1487 che per la consacrazione del tempio di Mayor dove sembra che furono sacrificati circa 20.000 prigionieri.

In ambito religioso le antiche istituzioni furono profondamente modificate. Alle  tradizionali divinità  tribali (divinità  astrali che presiedevano alla guerra e alla caccia, come il dio del sole Huitzilopochtli o il dio dell’Orsa maggiore  Tezcatlipoca), furono integrate le divinità  straniere, come Quetzalcoatl, il dio  Serpente Piumato, creando quindi un elaborato pantheon e sistema politeistico.

Gli Aztechi allargarono gradualmente il loro territorio, creando dei fertili campi irrigati (chinampas) per nutrire la popolazione urbana.

All’arrivo degli spagnoli, condotti dal feroce Hernàn Cortès (1519), l’impero Azteco era al culmine del suo splendore e costituiva il più potente stato della  Mesoamerica, sotto la guida di 
Montezuma II .
Hernàn Cortès sbarcò sul tratto di costa dove oggi sorge Veracruz (sembra che fece affondare le caravelle con cui era arrivato in modo che nessuno  dei suoi potesse disertare e tornare indietro), prima sconfisse e in seguito si appoggiò ai Tlaxcalani per attaccare il potere azteco.

Solo due anni dopo Tenochtitlàn fu conquistata e distrutta e il giovane imperatore Cuauhtèmoc, che aveva guidato la resistenza, fu ucciso.

Cuauhtèmoc fu l’ultimo imperatore azteco.

Di fronte al Templo de Santiago, c’è una targa che dice: il 13 agosto 1521, eroicamente difesa da Cuauhtèmoc, Tlatelolco cadde nelle mani di Cortès. Non fu ne un trionfo ne una disfatta, ma la dolorosa nascita del paese mestizo che è oggi il Messico.