Storia del Messico
L’attuale Messico è una fusione tra due culture, che avvenne quando i conquistadores spagnoli ebbero il sopravvento sulle popolazioni Azteche, definitivamente sconfitte nel 1521.
Nel XI-IX millennio a.C. diverse etnie mongole giunsero in Alaska attraverso la Siberia e lo Stretto di Bering e da qui si diffusero nell’intero continente americano, dalle regioni artiche fino alla Terra del Fuoco.
All’epoca della scoperta dell’America (1492) costituivano una popolazione di circa 22 milioni di individui. Le regioni dell’attuale Messico esercitarono una grande attrazione sull’uomo preistorico fin dal suo apparire nel vasto territorio del continente americano.
Storia del Messico
Le poche e discontinue ricerche hanno tuttavia portato alla luce solo scarsi reperti fossili, tutti relativamente recenti
resti umani (di una donna) risalenti a circa 8000 anni fa (uomo di Tepexpan, Veracruz) e una tomba contenente uno scheletro di circa 6000 anni fa; entrambe queste persone vivevano allo stato di cacciatori e raccoglitori; la loro cultura era molto simile a quella degli Indiani del sud-ovest degli Stati Uniti d’America.
A questi subentrarono popolazioni affini a quelle dette Anasazi, che si svilupparono in modo autonomo e impararono ad utilizzare il mais, la patata, i pomodori, l’ananas, i fagioli neri, il cacao, le arachidi, il melone e, piu tardi, a sfruttare il tabacco e la gomma.
Divenuti seminomadi, elaborarono una cultura agricola di tipo neolitico ancora poco nota; tipiche di questo periodo sono le statuine in terracotta di un vivace stile naturalistico.
Alcuni centri dell’alta valle del Messico (El Arborillo, Tlatilco, Cuicuilco), erano abitati, verso il VIII secolo a.C., da popolazioni i cui caratteri antropologici non sono ancora bene noti.
Non si conoscono le cause della scomparsa di queste culture, avvenuta verso il V sec. a.C., ne i legami esistenti con le successive culture.
Altrettanto importanti furono le culture sviluppatesi a partire dall’ VIII sec. a.C. nelle regioni costiere del golfo del Messico: quella di La Venta (Olmechi) e la piu recente di Tres Zapotes, entrambe situate nell’odierno Stato di Veracruz.
Dal IV sec. a.C. sorsero varie culture di agricoltori sedentari, fra le quali le piu note furono quelle di Monte Albàn I e II (Oaxaca), di Ticomàn (alta valle del Puebla); Jalisco Colima, Nayarit (Messico di Nord-Ovest); El Tajin (Veracruz settentrionale); Teotihuacàn I e II (alta valle del Messico); di queste culture sono rimaste tracce rappresentate da complessi architettonici e da un’interessante ceramica di un vivace realismo.
A Teotihuacàn sorse la prima piramide messicana e ben presto la località divenne un centro di culto per gran parte delle popolazioni delle zone circostanti.
Nei successivi 300 anni le antiche civiltà messicane si fusero con la cultura cattolica spagnola.
Nel XIX secolo il Messico conquistò l’indipendenza, iniziando a costruire una sua identità, un processo che continua ancora oggi.
L’antico Messico occupava una gran parte della Mesoamerica, all’arrivo degli spagnoli la sua civiltà aveva una storia di tre millenni, nonostante lo sviluppo di potenti stati imperiali come quello degli Aztechi, non riuscirono a contrastare l’occupazione spagnola per la loro superiorità armamentale.
Dopo l’invasione, gli spagnoli, imposero il loro dominio e la loro religione alla popolazione indigena, per circa 300 anni il Messico fu una colonia spagnola.
Gli spagnoli si spinsero verso il nord , fondando nuove città, nel Messico centrale e meridionale si imposero su una popolazione indiana che già lavorava, pagava tributi ai conquistatori e pregava il Dio cristiano, anche se non avevano abbandonato del tutto le antiche pratiche religiose.
Nel XVIII secolo il controllo spagnolo sulla colonia messicana iniziò ad indebolirsi, il confronto con le altre potenze imperiali nelle Americhe e le guerre napoleoniche in Europa diedero il via alla lotta per l’indipendenza, che durò fino al 1821.
Durante la metà del XVIII secolo, gli Stati Uniti, allargarono i loro confini, riducendo quelli del Messico, a quelli attuali.
Il Messico raggiunse una sua stabilità e crescita economica solo dopo la rivoluzione del 1910, anche se, ancora oggi, molti problemi sociali restano seri, specialmente quelli legati al loro passato coloniale
1325 La tribù azteca dei Mèxica fonda un regno sulle isolette della laguna di Texcoco che ha come capitale Tenochtitlàn (l’odierna Città del Messico)
1519 Lo spagnolo Hernàn Cortès sconfigge le truppe mexica e fonda Veracruz, il primo insediamento spagnolo in Messico.
1810 Miguel Hidalgo y Costilla, un prete messicano, promuove una rivolta contro gli spagnoli nella speranza di conquistare l’indipendenza del Messico.
1836 La provincia messicana del Texas diventa una repubblica indipendente, dopo aver sconfitto il generale Antonio Lòpez de Santa Anna nella battaglia di San Jacinto.
1846-1848 Il Messico perde una guerra contro gli Stati Uniti ed è costretto a cedere una vasta parte del suo territorio (Texas, California, Utah, Colorado, gran parte del New Mexico e dell’Arizona).
1861 Presidenza di Benito Jarez.
1863 Le truppe francesi occupano Città del Messico.
1864 I francesi nominano Massimiliano d’Asburgo imperatore del Messico.
1867 I messicani riconquistano il controllo del paese. Viene fucilato Massimiliano d’Asburgo.
1876-1910 Porfirio Dìaz instaura in Messico una durissima dittatura militare.
1910 Francisco I. Madero è a capo della rivolta che toglie il potere al dittatore Porfirio Dìaz l’anno successivo (25 maggio 1911). Tra gli eroi della Rivoluzione vi sono Emiliano Zapata e Francisco “Pancho” Villa.
1913 Madero viene assassinato ed esplode la guerra civile. Le truppe di Venustiano Carranza, aiutate dagli Stati Uniti, occupano Città del Messico l’anno successivo.
1917 (5 febbraio): il Messico si dà una nuova Costituzione.
1929 Si forma il Partito Rivoluzionario Nazionale, che inizia a dominare la scena politica messicana.
1934 Làzaro Càrdenas, eletto presidente, vara un progetto di modernizzazione che comprende la riforma agraria
1938 Il Messico confisca i giacimenti di petrolio stranieri e nazionalizza l’industria petrolifera.
1942-1945 L’economia messicana si espande durante la seconda guerra mondiale per soddisfare le richieste degli Alleati.
1946 Nasce il Partito Rivoluzionario Istituzionale (18 gennaio).
1968 Il governo reprime le proteste studentesche durante i Giochi olimpici di Città del Messico.
1988 Carlos Salinas de Gortari viene eletto presidente.
1994 Messico, Stati Uniti e Canada ratificano l’Accordo di libero scambio dell’America del Nord (NAFTA, gennaio 1994): l’accordo entra in vigore il 1° gennaio.
L’Esercito di Liberazione Nazionale Zapatista (EZLN), un gruppo di ribelli dello stato meridionale del Chiapas “capeggiati” dal subcomandante Marcos instaura un vero e proprio ”stato di guerra” nei confronti del governo messicano.
Costituito per far fronte alle condizioni di miseria in cui vivono le popolazioni del Chiapas, il gruppo conquista due città , prima della dichiarazione del cessate il fuoco; tuttavia, si riaccendono presto le ostilità . In marzo, governo e ribelli annunciano un accordo di pace basato su riforme e aiuti alle popolazioni del Chiapas.
Viene eletto alla presidenza del Messico Ernesto Zedillo Ponce de Leòn.
1995 Gli Stati Uniti forniscono un notevole aiuto finanziario al Messico, in seguito al crollo del valore della moneta nazionale, il peso.
1997 Il Partito Rivoluzionario Istituzionale, per la prima volta dopo sessant’anni, perde la maggioranza in Parlamento. In Chiapas la lotta degli zapatisti viene tragicamente repressa: ad Acteal, il 22 dicembre 1997, in un vero e proprio massacro che non ha risparmiato uomini, donne e bambini componenti una popolazione inerme, i componenti di un gruppo paramilitare uccidono 45 persone.
2000 Il 2 luglio viene eletto Presidente Vicente Fox, ex presidente della Coca-Cola, strettamente legato agli Usa e alla loro politica, ed esponente della destra cattolico-integralista messicana. Dopo decenni di cosiddetta “democrazia a partito unico” (13 elezioni presidenziali filate vinte dal Partito Rivoluzionario Istituzionale… ultimo presidente Ernesto Zedillo) i messicani scelgono una strada diversa. Ma la vittoria di Fox apre davvero un nuovo capitolo nella storia del Messico contemporaneo?
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