Storia del Messico 

L’attuale Messico è una fusione tra due culture, che avvenne quando i conquistadores spagnoli ebbero il sopravvento sulle popolazioni Azteche, definitivamente sconfitte nel 1521.        

Nei successivi 300 anni le antiche civiltà  messicane si fusero con la cultura cattolica spagnola. 

Nel XIX secolo il Messico conquistò l’indipendenza, iniziando a costruire una sua identità, un processo che continua ancora oggi.

L’antico Messico occupava una gran parte della Mesoamerica, all’arrivo degli spagnoli la sua civiltà  aveva una storia di tre millenni, nonostante lo sviluppo di potenti stati imperiali come quello degli Atzechi, non riuscirono a contrastare l’occupazione spagnola per la loro superiorità armamentale.

Dopo l’invasione, gli spagnoli, imposero il loro dominio e la loro religione alla popolazione indigena, per circa 300 anni il Messico fu una colonia spagnola.

Gli spagnoli si spinsero verso il nord , fondando nuove città, nel Messico centrale e meridionale si imposero su una popolazione indiana che già  lavorava, pagava tributi ai conquistatori e pregava il Dio cristiano, anche se non avevano abbandonato del tutto le antiche pratiche religiose.

Nel XVIII secolo il controllo spagnolo sulla colonia messicana iniziò ad indebolirsi, il confronto con le altre potenze imperiali nelle Americhe e le guerre napoleoniche in Europa diedero il via alla lotta per l’indipendenza, che durò fino al 1821.

Durante la metà  del XVIII secolo, gli Stati Uniti, allargarono i loro confini, riducendo quelli del Messico, a quelli attuali.

Il Messico raggiunse una sua stabilità  e crescita economica solo dopo la rivoluzione del 1910, anche se, ancora oggi, molti problemi sociali restano seri, specialmente quelli legati al loro passato coloniale.


  • 1200 a.C. – 1500 d.C. Le culture mayatoltecazapoteca e azteca fioriscono in Messico, dando origine a grandi città . Numerosi monumenti e reperti archeologici sono tuttora esistenti. 
  • 1325 La tribù azteca dei Mèxica fonda un regno sulle isolette della laguna di Texcoco che ha come capitale Tenochtitlàn (l’odierna Città  del Messico) 
  • 1519 Lo spagnolo Hernàn Cortès sconfigge le truppe mexica e fonda Veracruz, il primo insediamento spagnolo in Messico.
  • 1521 Cortès completa la conquista e la distruzione dell’impero azteco e si insedia a Tenochtitlàn.
    I territori conquistati prendono in seguito il nome di Nuova Spagna. 
  • 1810 Miguel Hidalgo y Costilla, un prete messicano, promuove una rivolta contro gli spagnoli nella speranza di conquistare l’indipendenza del Messico.
  • 1821 27 settembre: Messico e Spagna sottoscrivono il Trattato di Còrdoba per l’indipendenza messicana. Tre anni piu tardi il Messico si cosituisce in repubblica. 
  • 1836 La provincia messicana del Texas diventa una repubblica indipendente, dopo aver sconfitto il generale Antonio Lòpez de Santa Anna nella battaglia di San Jacinto.
    1846-1848 Il Messico perde una guerra contro gli Stati Uniti ed è costretto a cedere una vasta parte del suo territorio (Texas, California, Utah, Colorado, gran parte del New Mexico e dell’Arizona). 
  • 1854 Si definiscono i principi del movimento della Riforma (Piano di Ayutla, 11 marzo 1854), che segnò la nascita del Messico contemporaneo: i principali ispiratori furono l’indio Benito Juàrez e Ignacio Comonfort.
  • 1861 Presidenza di Benito Jarez. 
  • 1863 Le truppe francesi occupano Città  del Messico.
  • 1864 I francesi nominano Massimiliano d’Asburgo imperatore del Messico.
  • 1867 I messicani riconquistano il controllo del paese.  Viene fucilato Massimiliano d’Asburgo. 
  • 1876-1910 Porfirio Dìaz instaura in Messico una durissima dittatura militare. 
  • 1910 Francisco I. Madero è a capo della rivolta che toglie il potere al dittatore Porfirio Dìaz l’anno successivo (25 maggio 1911). Tra gli eroi della Rivoluzione vi sono Emiliano Zapata e Francisco “Pancho” Villa.
  • 1913 Madero viene assassinato ed esplode la guerra civile. Le truppe di Venustiano Carranza, aiutate dagli Stati Uniti, occupano Città  del Messico l’anno successivo.
  • 1917 5 febbraio: il Messico si dà  una nuova Costituzione.
  • 1929 Si forma il Partito Rivoluzionario Nazionale, che inizia a dominare la scena politica messicana.
  • 1934 Làzaro Càrdenas, eletto presidente, vara un progetto di modernizzazione che comprende la riforma agraria
  • 1938 Il Messico confisca i giacimenti di petrolio stranieri e nazionalizza l’industria petrolifera.
  • 1942-1945 L’economia messicana si espande durante la seconda guerra mondiale per soddisfare le richieste degli Alleati.
  • 1946 Nasce il Partito Rivoluzionario Istituzionale (18 gennaio).
  • 1968 Il governo reprime le proteste studentesche durante i Giochi olimpici di Città  del Messico.
  • 1988 Carlos Salinas de Gortari viene eletto presidente.
  • 1994 Messico, Stati Uniti e Canada ratificano l’Accordo di libero scambio dell’America del Nord (NAFTA, gennaio 1994): l’accordo entra in vigore il 1° gennaio.
  • L’Esercito di Liberazione Nazionale Zapatista (EZLN), un gruppo di ribelli dello stato meridionale del Chiapas “capeggiati” dal subcomandante Marcos instaura un vero e proprio ”stato di guerra” nei confronti del governo messicano. Costituito per far fronte alle condizioni di miseria in cui vivono le popolazioni del Chiapas, il gruppo conquista due città , prima della dichiarazione del cessate il fuoco; tuttavia, si riaccendono presto le ostilità . In marzo, governo e ribelli annunciano un accordo di pace basato su riforme e aiuti alle popolazioni del Chiapas.
  • Viene eletto alla presidenza del Messico Ernesto Zedillo Ponce de Leòn.
  • 1995 Gli Stati Uniti forniscono un notevole aiuto finanziario al Messico, in seguito al crollo del valore della moneta nazionale, il peso.
  • 1997 Il Partito Rivoluzionario Istituzionale, per la prima volta dopo sessant’anni, perde la maggioranza in Parlamento. In Chiapas la lotta degli zapatisti viene tragicamente repressa: ad Acteal, il 22 dicembre 1997, in un vero e proprio massacro che non ha risparmiato uomini, donne e bambini componenti una popolazione inerme, i componenti di un gruppo paramilitare uccidono 45 persone.
  • 2000 Il 2 luglio viene eletto Presidente Vicente Fox, ex presidente della Coca-Cola, strettamente legato agli Usa e alla loro politica, ed esponente della destra cattolico-integralista messicana. Dopo decenni di cosiddetta “democrazia a partito unico” (13 elezioni presidenziali filate vinte dal Partito Rivoluzionario Istituzionale… ultimo presidente Ernesto Zedillo) i messicani scelgono una strada diversa. Ma la vittoria di Fox apre davvero un nuovo capitolo nella storia del Messico contemporaneo?


I Maya

I primi insediamenti Maya si hanno intorno al 300 a.C., negli attuali territori dello Yucatàn, Campeche, Veracruz, Tabasco e Chiapas , nelle fitte pianure tra il Messico e il Guatemala e in alcune aree dell’Honduras e del Belize.  

L’apice della civiltà  Maya si ha tra il 300 e il 900 d.C. ( il cosiddetto ”periodo classico”) in cui costruirono moltissime città  con dei magnifici templi circondati da zone residenziali e  campi per la coltivazione.

L’agricoltura era alla base dell’economia Maya, i prodotti principali erano il mais, cotone, fagioli, cacao, zucche, e manioca.

Le maggiori città  Maya furono Palenque (Nel 1948, l’archeologo messicano Alberto Ruz Lhuillier, scoprì, immersa nella foresta e coperta dalla ricca vegetazione, lo stupendo sito Maya di Palenque, tra le varie meraviglie, una gigantesca lastra tombale di quasi 4 metri per 2, pesante 5 tonnellate, con un bassorilievo dal significato ”misterioso”, è la rappresentazione di un uomo con un copricapo simile a un casco, dei ”tubicini” tipo respiratore nel naso, in posizione seduta, mentre guarda attraverso una specie di cannocchiale all’interno di ”un mezzo” che emette delle ”fiammate” nella parte posteriore.

Lo studioso, scoprì che il monolite era rimovibile, una volta rimosso, ci fu il ritrovamento di un sacello datato 692 d.C., i resti del corpo trovato nella tomba si attribuiscono all’allora sovrano Pakal (o Pacal), Bonampak, Tikal, Copan, Piedras e Negras.  

 I Maya hanno avuto un’intensa vita religiosa, avevano un’incredibile conoscenza della matematica e dell’astronomia. 

Tra tutte le civiltà mesoamericane, le opere più belle e durature le abbiamo avute dai Maya, con le decorazioni delle abitazioni, la creazione di oggetti sacri e funzionali. I Maya usavano la pietra, la ceramica, il legno, stucco, giada, osso e conchiglie. 

A Palenque si possono ammirare i bassorilievi dove vengono rappresentati i loro costumi, usanze, la religione, il loro modo di vivere e le tattiche di guerra, mentre a Bonampak le troviamo nei murali. 

Durante questo periodo, i Maya ebbero il più massiccio sviluppo organizzativo, culturale, politico e tecnologico, ogni città  era un piccolo stato a se e avevano contatti tra loro quasi esclusivamente per gli scambi commerciali.

Intorno al 900 questi centri furono misteriosamente abbandonati (non si sa per quale motivo, le ipotesi spaziano da carestie ad eventi naturali). Parte della popolazione Maya si spostò nello Yucatàn , che divenne il centro della civiltà  Maya del periodo ”post classico”.

Le maggiori città  del Nuovo Impero furono Chichèn Itzà Uxmal, Labnà  e Mayapan

 L’apice della civiltà  Maya fu intorno al 1000 d.C. Una caratteristica di questo popolo è rappresentato dalla vasta rete idrica, costituita da piccoli canali che convogliavano in grandi cisterne adibite alla raccolta dell’acqua che veniva poi utilizzata sia per l’uso quotidiano che per l’irrigazione dei campi (e dallo sfruttamento dei 

 Il potere politico era tenuto dai capi, che ereditavano il titolo per discendenza maschile, a loro volta erano assistiti da capi locali a cui venivano affidati dei compiti come quello della distribuzione della terra alle famiglie dei loro villaggi.  

L’improvviso crollo della civiltà  Maya è una dei più grandi misteri archeologici dei nostri tempi. Sembra che vari problemi interni, guerre tra le varie città  e popoli confinanti, provocarono la decadenza e il declino dei Maya.

Intorno al 1550 d.C. Il re, l’unico in grado di mantenere unita tutta la popolazione, aveva perso la sua credibilità , le attività  commerciali persero la loro importanza quindi, probabilmente, la popolazione abbandonò le città. 

La maggior parte dei discendenti Maya, oggi vivono in  un territorio situato al confine fra il Messico e il Guatemala, ancora oggi lottano per il diritto alla terra e in modo semplice, secondo la cultura dei loro antenati, che hanno conservato anche dopo le varie colonizzazioni.

 Nella selva di La Candona, vive tuttora una popolazione Maya che ha pochissimi contatti con la civiltà , è organizzata in tribù, la famiglia è di tipo patriarcale. Adorano le loro divinità , alle quali fanno delle offerte, ma non praticano più sacrifici umani come i loro antenati.


La stele di PakalLe tradizioni MayaLa scrittura MayaI calendari MayaI numeri MayaLe divinità Maya


I Toltechi

Erano probabilmente un popolo nomade del nord, conquistarono (200 a.C. / 900 d.C.) e si insediarono a Teotihuacàn nella valle di Anahuac, a pochi chilometri dall’attuale Città del Messico.

Teotihuacàn, uno dei più importanti centri religiosi, era un’immensa metropoli che nel suo massimo splendore contava circa 125.000 abitanti.

La città , un grandioso disegno urbanistico che si articolava intorno il Viale dei Morti, lungo circa 4 chilometri verso nord, ed era dominato dalla Piramide del Sole, posta al centro della via sacra, e a settentrione dalla piramide della luna (Teotihuacàn era una riproduzione esatta del sistema solare, una grande piramide rappresentava il Sole (detta appunto Piramide del Sole) e un viale drittissimo (il Viale dei Morti) in cui vi erano alcuni contrassegni di cui le distanze tra loro corrispondono esattamente alle distanze dei pianeti del sistema solare, da Mercurio Plutone, compresa la fascia degli asteroidi, se si pensa che Plutone non è visibile ad occhio nudo, ma occorre un telescopio, come era possibile vederlo a quei tempi?.

la piramide del Sole aveva una particolarità , il rapporto tra il lato di base e l’altezza era pari al numero irrazionale pi-greco proprio come per la Grande Piramide di Giza, in Egitto.

Essi non conoscevano la ruota, ma conoscevano il pi-greco che serve per calcolare la circonferenza.)

La Cittadella era in grado di ospitare circa 60000 abitanti.

Il Tempio di Quetzalcoatl, il “Serpente Piumato“, si trova nella Cittadella. Quetzalcoatl molto probabilmente era un principe o un capo, che fu successivamente trasformato in un dio.

Come le città  del periodo classico, probabilmente Teotihuacàn esaurì le sue risorse. Durante il VII secolo iniziò il suo declino, la povertà  e il malcontento aumentarono e i popoli nomadi delle zone del Nord iniziarono a minacciare la città , verso il 700 la città  fu incendiata da alcune popolazioni nomadi provenienti da nord che vi si insediarono poi per ben duecento anni.

La città  ebbe un lungo ed inesorabile declino. Tra il 900 e il 1100, i Toltechi, abbandonata Teotihuacàn, si spostarono verso la costa: i loro centri principali furono Tula , che nel suo periodo massimo si estendeva per 16 Kmq e aveva circa 40.000 abitanti,( Tula fu saccheggiata e bruciata intorno al 1100 d.C.)  Xochicalco e Chichèn Itzà¡, che governò una confederazione regionale fino al 1200 circa, quando fu sconfitta da Mayapàn, Izamal e da altre città  rivali confinanti.

I Toltechi erano abili commercianti, riscuotevano tributi dalle popolazioni sottomesse e avevano una buona cultura militare.

L’architettura Tolteca era semplice e severamente monumentale, eseguita con una tale perizia che i costruttori toltechi godettero di grande fama fino all’arrivo dei Spagnoli. Furono senza dubbio il popolo più civile del Messico preazteco.

Anche dopo essere stati sottomessi dagli Aztechi, il loro nome restò sinonimo di gusto artistico raffinato e perizia artigianale.


Gli  Aztechi

Gli  Aztechi appartenevano a una delle sette tribù Nàhua. Originari di Aztlàn (si ignora la precisa collocazione geografica), popolazione povera e male equipaggiata di nomadi, giunsero, alla fine del XII secolo nell’altopiano centrale del Messico dove lavorarono come servi e mercenari nelle città già   esistenti, assimilarono dai Toltechi molti elementi culturali.

Gli Aztechi, erano agricoltori ma anche spietati guerrieri. Nel 1325 circa, ispirati dal  dio Huitzilopochtli, avrebbero dovuto fondare la loro città  dove avessero visto  un’aquila appollaiata su un cactus intenta a divorare un serpente (l’immagine  raffigurata sulla bandiera nazionale messicana), fu vista sull’isola di un lago,  che diventò la sede della città  di Tenochtitlàn.

Diedero una struttura  gerarchica alla loro società , al vertice dello stato stava l’imperatore  assistito da un consiglio supremo eletto dai venti clan residenti nella capitale Tenochtitlan.

La sola possibilità di ascesa nella scala sociale era offerta dal  valore dimostrato in guerra, la quale era finalizzata peraltro alla cattura di prigionieri, da sacrificare durante le cerimonie per placare gli Dei.

Ci furono  sacrifici di massa, come quello del 1487 che per la consacrazione del tempio di Mayor dove sembra che furono sacrificati circa 20.000 prigionieri.

In ambito religioso le antiche istituzioni furono profondamente modificate. Alle  tradizionali divinità  tribali (divinità  astrali che presiedevano alla guerra e alla caccia, come il dio del sole Huitzilopochtli o il dio dell’Orsa maggiore  Tezcatlipoca), furono integrate le divinità  straniere, come Quetzalcoatl, il dio  Serpente Piumato, creando quindi un elaborato pantheon e sistema politeistico.

Gli Aztechi allargarono gradualmente il loro territorio, creando dei fertili campi irrigati (chinampas) per nutrire la popolazione urbana.

All’arrivo degli spagnoli, condotti dal feroce Hernàn Cortès (1519), l’impero Azteco era al culmine del suo splendore e costituiva il più potente stato della  Mesoamerica, sotto la guida di  (o Montezuma). Ma doveva  sostenere la pressione del popolo, la dissidenza interna e la resistenza degli  stati periferici, come quella dell’impero tarasco (oggi Michoacàn)  e il principato di Tlaxcala.

Hernàn Cortès sbarcò sul tratto di costa dove oggi sorge Veracruz (sembra che fece affondare le caravelle con cui era arrivato in modo che nessuno  dei suoi potesse disertare e tornare indietro), prima sconfisse e in seguito si appoggiò ai Tlaxcalani per attaccare il potere azteco.

Solo due anni dopo Tenochtitlàn fu conquistata e distrutta e il giovane imperatore Cuauhtèmoc, che aveva guidato la resistenza, fu ucciso.

Cuauhtèmoc fu l’ultimo imperatore azteco.

Di fronte al Templo de Santiago, c’è una targa che dice: il 13 agosto 1521, eroicamente difesa da Cuauhtèmoc, Tlatelolco cadde nelle mani di Cortès. Non fu ne un trionfo ne una disfatta, ma la dolorosa nascita del paese mestizo che è oggi il Messico.